Situata nei pressi dell'Ospedale di Padova, questa unità immobiliare fa parte di un corpo condominiale progettato nella metà degli anni 50 dall'architetto Daniele Calabi.

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Questo innovativo fabbricato, composto da cortine murarie di mattoni “faccia a vista”, è il primo edificio residenziale a Padova che aveva in dotazione un impianto di riscaldamento a pavimento, tecnologia già impiegata dallo stesso architetto in una delle sue precedenti esperienze costruttive maturate nell'ambito ospedaliero della stessa città.

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Nel corso degli anni, una serie di interventi edili realizzati all'interno dell'appartamento, hanno ridotto ad un ordinario “open space” la stessa unità abitativa, rendendola assai lontana dall'idea architettonica originale.

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Con questo nuovo progetto, si è previsto di ricostruire fedelmente la zona notte, i bagni e di recuperare il caminetto della zona living.

Inoltre, il nuovo vano cucina, che si apre direttamente sul soggiorno, è stato ricavato dagli spazi adibiti originariamente a sbratta ed a lavanderia: grazie a questa operazione progettuale si è voluto enfatizzare maggiormente l'effetto scenografico luminoso concepito dall'architetto Calabi.

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Attualmente infatti la luce naturale, penetrando all'interno della stessa cucina, priva di quelle pareti interne che precedentemente ne limitavano l'impatto visivo durante le ore del giorno, viene modulata più liberamente attraverso l'ingegnoso sistema frangisole costituito da elementi in laterizio misti a vetrocemento disposti “in foglia”, sapientemente orientati dal Maestro.